Psicantria

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La Psicantria in cattedra all’università di Modena e Reggio Emilia

Salire in cattedra per cantare canzoni ? Beh…il bizzarro sogno si è realizzato lunedì 17 ottobre nell’ Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Modena e Reggio Emilia. Lì, grazie all’invito fortemente voluto da parte della dott.ssa e ricercatrice Silvia Ferrari e dal Prof. Marco Rigatelli, un centinaio di studenti della facoltà ha assistito a una “lezione-concerto” dell’accademico trio psicantrico (munito di cravatta per l’occasione…). La performance è stata preceduta da un interessante e dettagliato excursus dal titolo “Dalla psicopatologia descrittiva alla psicopatologia cantata”, tenuto dal Professore Emerito di Psichiatria Gian Paolo Guaraldi. Ancora emozionati dal ricordo di quella giornata volevamo ringraziare tutti i partecipanti che, nonostante l’orario pomeridiano, sono stati attenti e partecipi, sostenendoci con il battito di mani fin dalle prime canzoni…! Grazie anche a Ludovica Zanasi, autrice degli scatti sotto.

Riportiamo qui sotto la recensione scritta a caldo da Grazia Fraccon, operatrice psichiatrica e scrittrice musicale.

LA PSICANTRIA
‘Qualche Nota Fuori Scala Mettila Nel Conto…’

-Caro Dottò, sai che c’è?…ho conosciuto uno Psichiatra-
-Ma no? Ma dai?-
-Si stai un pò zitto e non arrivare subito alle conclusioni-
Grazia Fraccon

E’ già due volte che ascolto il Prof.Guaraldi presentare delle faccende inconsuete che girano attorno alla Psichiatria. Arte-terapia, Musicoterapia mercoledi scorso al Palazzo dei Musei ed oggi La Psicantria.
Quella ‘cosa informe strana e nostrana’ che il Dott.Gaspare Palmieri ‘Inartegappa’ insieme al Dott.Cristian Grassilli hanno messo insieme nel loro laboratorio bizzarro, attorno alla scrivania rotonda che odora di lasagne e lambrusco.
La testa non segue le parole dell’introduzione se non per qualche interrogativo condiviso con il mio collega Achille che studia anche lui per diventare Psicoterapeuta. 
Il Professore dice che dobbiamo accettare un pò d’infelicità, che senza l’ansia non ci sarebbero prestazioni d’eccellenza, che ogni giorno portiamo una croce e che dobbiamo smettere di non fare distinzioni tra disagio e patologia.
Dice che la Psichiatria dovrebbe aiutare le persone a comprendere la correlazione tra il sintomo e gli avvenimenti unici della nostra esistenza, e rispolvera Jaspers. 
Anche mercoledi scorso Guaraldi sosteneva che ci sono ancora troppi farmaci che da soli servono meno e sosteneva che medicalizzare il disagio non è un gran bene.
Che aria strana al Policlinico…quelle finestre e porte finalmente chiuse e trasferite di quel fatiscente vecchio Reparto di Diagnosi e Cura
Che aria strana in Università…due giovani seduti in prima fila in cravatta e blue jeans che aspettano di mettere mano alle loro chitarre tutte lì posizionate davanti alla super cattedra che per oggi resta nel back stage, quasi inutile.
Come dicevo mi ero persa nel considerare quello che Paolo mi aveva detto:
-Guaraldi …mi ha ricoverato la prima volta….- 
Oggi Paolo è qui elegante ed in grado di stare seduto su quelle esigenti poltrone di pelle, senza sputare, senza buttarsi giù da qualcosa, così distinto che lo avranno scambiato per un dottore.
Quei due, anzi tre, con il chitarrista aggiunto iniziano a cantare tutte le malattie del mondo della mente.
Con grande abilità e giuste dosi di serietà ed allegria trasportano gli studenti nella lezione – concerto più gradevole ed inaspettata dell’anno accademico. Ho ripensato al mio Prof.di Psichiatria della Scuola degli Educatori di Reggio Emilia che aveva proprio l’aria di essere il più fuori di tutti e che sosteneva che la normalità non è altro che ‘saper saltellare da un disturbo all’altro senza fare soste…specie quelle lunghe’ e cosi è oggi. Saltello dentro ‘Jessica l’anoressica’ mi struggo in ‘Cara Depressao’ mi diverto nello sfrenato west del ‘Cawboy bipolare (per un pugno di litio)’ ascolto quelle belle arie di ‘ Un Dipendente’ forse più godibili nel cd che fanno capolino dentro ad un lavoro solo in apparenza ‘didattico/scientifico’ . Attenzione Palmieri e Grassilli dati alla mano possono dimostrare che è possibile affrontare tutte quelle ‘parole spaventose e dolorose’ sposate da troppo tempo con la psichiatria da corridoio cupo.
Anche il tema del suicidio de ‘L’Ultima Ninna Nanna’ che ho le allucinazioni. Vedo Tracy Thorn degli Everything But The Girl uscire dalla bocca di Grassilli.
Per fortuna i mandolini a differenza di Gappa non li sento.
Il Prof.Rigatelli dice anche lui la sua al termine della super applaudita lezione ed in particolare dice che forse è un giorno storico. 
Direi che è decisamente un giorno ‘Beat’.
Comunque…ho conosciuto uno Psichiatra con un cervello non in fuga e che ha il cuore di un fratello che ti vuole bene al quale uno si può affidare, come anche a quello strano psicoterapeuta che si raccomanda di ‘Avere Cura di Te’ nel mentre lo canta e ancora più lo suona.
Voi fate come vi pare…io sono qui ad ascoltare il CD di ‘Sgt Gappa’s Lonely Cristian’s heart Band’…e mi faccio un caffè.